Festa dei santi, di tutti i santi. Anche di quelli
che non hanno nome e che magari hanno sfiorato per un soffio di tempo le nostre
vite. Forse li abbiamo incrociati per strada, o sono saliti sul pullman dove
avevamo preso posto. Li abbiamo guardati negli occhi senza conoscerli, ma nel
loro sguardo abbiamo colto qualcosa che ci ha fatto sussultare il cuore di
emozione, senza capire perché.
Qualcuno, invece, ci è stato più vicino,
accompagnando i nostri passi con discrezione, in punta di piedi. Fino alla fine
del loro giorno terreno. Penso alla mia tenera zia, che un ritardo mentale
aveva relegato in un mondo di gioiosa infanzia, nonostante i suoi capelli
bianchi e indomabili, come il suo sorriso. Per il mondo di fuori, un orpello
inutile la sua esistenza. Per il nostro mondo familiare, un’oasi di purezza
dove far riposare l’anima. Ciao zia. Grazie della tua santità.
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