L’altro giorno, tornando a casa, ho trovato sul
mobile una busta bianca indirizzata a me. Una di quelle buste che contengono
una richiesta di aiuto per i tanti bisogni che montano ovunque come l’alta
marea e che si infrangono con un ultimo respiro affannoso sui mobili d’ingresso
delle nostre case, nella speranza di non finire miseramente nel cestino ancora
sigillate ma di essere almeno aperte e lette da qualcuno. Dentro la busta,
insieme ad una lettera di sensibilizzazione, c’era un libriccino colorato, con
una storia per bambini. Il racconto narrava le vicissitudini di un piccolo
bruco che dopo un bellissimo sogno in cui si trovava in cima una montagna da
cui si dominava l’intera vallata, decide di mettersi in viaggio per raggiungere
quel luogo. Strada facendo incontra una coccinella che, saputo dal bruco le sue
intenzioni, gli dice “Ma tu devi essere pazzo! Per te, un sassolino sarà come
una montagna, ogni pozzanghera un mare e ogni cespuglio una barriera impossibile
da oltrepassare.” Ma il bruco è troppo deciso a seguire il suo sogno e
nonostante i consigli degli altri animali che incontra, tutti contrari a
quest’avventura pericolosa e impossibile, continua il suo cammino. Fino al
momento in cui, troppo stanco per continuare, si ferma immobile. Per giorni
tutti gli animali si avvicinano a guardare i resti dell’animale più pazzo del
mondo, morto per avere inseguito il suo sogno impossibile. Ma all’improvviso da
quel bozzolo grigio sbucano due grandi occhi su due lunghe antenne e un paio di
bellissime ali colorate. In un istante prende il volo e raggiunge la cima della
montagna. Il sogno è finalmente diventato realtà.
Chi mi ha spedito questa bella storia è una
associazione che si occupa di bambini sordociechi e pluriminorati
psicosensoriali. Si, perché ci sono tanti bambini che nascono privi
contemporaneamente del dono della vista e dell’udito e che crescono isolati dal
mondo e che possono comunicare con l’esterno soltanto attraverso il tatto, e in
qualche misura con l’olfatto e il gusto. Certo, non si può minimamente
immaginare a quali conseguenze si va incontro, a causa di questa menomazione,
nelle infinite situazioni del vivere quotidiano. E quanto può risultare
complicato e frustrante per chi si occupa di questi piccoli, tentare di
inventarsi un linguaggio nuovo per poter dialogare con chi è così fortemente
penalizzato ed escluso da una normale vita sociale. Quanto può essere difficile
immaginare di creare un ponte tra questi bambini e il resto del mondo. Eppure
ci sono persone di buona volontà che lo credono possibile. Anzi, non solo lo
credono, ma sono già in cammino verso la cima della montagna, contro ogni
ragionevole dubbio. Persone che lavorano con infinito amore e che, come il
piccolo bruco, ci insegnano che i sogni possono diventare realtà. Anche grazie
ad un piccolo gesto come quello di non cestinare una busta bianca, che in un
giorno qualunque, è arrivata a bussare alla nostra porta.
..bellissima..ah se tutti seguissimo i sogni e ci avventurassimo, foss'anche solo un giorno, per essere farfalle ed in volo di gruppo....
RispondiEliminaÈ importante che non smettiamo di credere ai sogni, che non smettiamo di progettare cose difficili, anche contro ogni ragionevole dubbio. Siamo tutti bruchi in cammino... Spero di vedere presto le tue bellissime ali colorare il cielo del tuo volo...
Elimina