Piantato sopra una
collina, lontano da ogni centro abitato. Lassù soffiava spesso il vento, un
vento di maestrale che spazzava il cielo dalle impurità accendendo di azzurro
la luce del giorno. L’albero stava lì, custode di un silenzio che aveva qualcosa
di speciale, perché non solo non incuteva timore ma faceva cantare il cuore a
chiunque gli si avvicinasse.
Si racconta che fu
portato in quella cima dalle mani purissime di una fanciulla discendente da un popolo
lontano nel tempo e che mentre piantava quel seme il cielo si era abbassato
sulla collina per guardare, incantato dalla sua bellezza, e che da quel giorno
nessuna tempesta poté turbare quel pezzetto di mondo. Ogni tanto, un vento muto
passava a carezzare i giovani fili d’erba e al suo tocco i fiori ondeggiavano lievi.
Il seme piantato presto
era diventato virgulto, sotto i raggi del sole cresceva e si fortificava.
Divenne adulto. Un albero alto e snello, coi rami protesi al cielo e una trama
di radici robuste, affondate nella terra fertile.
Chi aveva la gioia
di arrivare fino alla collina, nell’avvicinarsi all’albero scopriva che emanava
un profumo misterioso, capace di suscitare emozioni inspiegabili. Si racconta
che era il profumo lasciato dalle mani purissime della fanciulla quando aveva
piantato il seme.
Dalla cima della
collina ancora l’albero attende, con infinita pazienza, che un’anima assetata di
pace si avvicini per avvolgerla nel suo silenzio. Sento un profumo che chiama…
Nessun commento:
Posta un commento