venerdì 2 ottobre 2015

L'eremita e gli animali

C'era una volta un eremita, tutto dedito, come ogni eremita, alla preghiera e alla penitenza, nella solitudine e nel silenzio. Ma si lamentava spesso che aveva troppe cose da fare. Finché un uomo gli domandò dove fosse tutto questo lavoro in una vita regolare ed essenziale come la sua. Rispose: "Ho da addomesticare due falchi, addestrare due aquile, mantenere fermi due conigli, vigilare su un serpente, caricare un asino e dominare un leone".

L'uomo gli chiese: "Ma dove sono tutti questi animali? Qui intorno non ne vedo!". Rispose il monaco: "Questi animali vivono dentro ciascuno di noi. I due falchi si agitano dentro di me, pronti a ghermire tutto quello che si presenta loro, buono o cattivo. Devo addomesticarli perché si scaglino solo sulle giuste prede. Sono i miei occhi. Le due aquile feriscono e straziano con i loro artigli. Devo addestrarle perché imparino a servire e aiutare senza ferire. Sono le mie mani. I conigli vogliono andare dappertutto, fuggire dagli altri ed evitare le cose difficili. Devo insegnare loro a stare fermi anche quando devono affrontare una sofferenza, un problema o quello che non piace. Sono i miei piedi. La cosa più difficile è vigilare sul serpente, anche se è racchiuso in una gabbia con 32 sbarre. Sempre pronto a mordere e avvelenare chi sta intorno appena si apre la gabbia. Se non presto tanta attenzione, causa danni. È la mia lingua. L'asino è molto ostinato, non vuole compiere il suo dovere. Sostiene di essere stanco e non vuole portare il suo carico ogni giorno. È il mio corpo. E devo dominare il leone: crede di essere il re, vuole essere sempre il primo, è vanitoso e orgoglioso. È il mio cuore.




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