lunedì 19 maggio 2014

C'è aria di miracolo

Rosso, tramonto di fuoco. Venature bianche di gabbiani galleggiano in un cielo liquefatto. Il cuore, i polmoni, travolti dal soffio vitale, vibrano all'unisono dentro l’eterno.
C'è aria di miracolo da questa parte dell'orizzonte.



Mi volto. Un  respiro notturno avvolge tutto il resto. Il freddo buio avanza strisciando dal mutevole confine tra aria e terra. Vacillo. Un brulichio di ombre silenziose insinua la paura dell'ignoto.  E lì il rosso. Caldo, eccitante. Vivo. Tento di perdermi nel suo calore. Le zolle tremano. Metà del corpo è risucchiata verso il basso. La testa mette le ali, destinazione paradiso.
Una fettina di sole si affaccia e mi guarda tra le pieghe di una nube strascicata dal vento. Che ne sarà del mondo? Mi dissolvo assieme ai colori, senza studiare strategie ingannevoli per rimanere ancorata ad una certezza senza più contorni. 
Il vuoto prende possesso di tutte le cellule. Provo l'ebbrezza del mutismo interiore. Sto volando con tutto l’essere. Traccio strade di trasparenza nel rosso del cielo che fa posto all'arancio. Mi avvicino con deliziose volute al calore del sole e sono leggera, leggera più dell'aria.
Un guizzo di volontà guida le mie ali traslucide nell'ovunque e sempre, finché la volontà sosterrà il mio desiderio pieno d'amore.
Parole segrete, cifre misteriose si incastonano nelle lacune terrene, riempiono baratri antichi dando unità al tutto. Ora sono completa. Ora sono.

Le ferite arate sono lontane, laggiù. Non bruciano. Il mio compito, dimenticare il futuro.
Sento cori algebrici. Verità è una canzone armoniosa e ancestrale. Un risveglio. Parlare con l'Uno, l’Uno e Trino. Farne parte.
Desiderio mi conduce da Lui. Le mie piccole ali trasparenti e lucenti fremono di piacere. Io sono le ali. Attraverso il silenzio con morbido stupore mentre la luce penetra fino all'anima e mi parla attraverso nuovi sensi. Un bagliore di chiarezza che trapassa e annienta ogni dubbio.

So perché sono.

La verità cesella un corpo non più materiale e scioglie le croste residue di pensiero imbrigliato. Va, corri lontano, dentro di me, fuori di me, insieme a me, conducimi attraverso la fettina di sole giallo morente, oltre il conosciuto finito, oltre la porta visibile, verso l'immensità. Sono un grande occhio che tutto vede, un grande orecchio che tutto ode, un grande cuore che pulsa al ritmo dell'amore divino.
Mano che sente. Aria, acqua, terra, fuoco. Metallo.
La mia vecchia stradina di argento fuso si è trasformata in un cammino d'oro.
Non ti vedo, ma posso sentirti in ogni atomo.

La Tua Voce sussurra al cuore parole di vita: LE RADICI DELL'UOMO SONO IN CIELO...

Avanza la notte. Cobalto. Grida stridule di gabbiani.
C'è aria di miracolo da questa parte dell'orizzonte.




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