mercoledì 21 maggio 2014

La balena Cecilia e l'icona

 

Tra le pieghe della vita quotidiana si nascondono momenti cruciali che possono aiutarci a scoprire delle cose importanti per il nostro cammino. Ma cosa possono avere in comune una balena di nome Cecilia e un'icona sacra?
Apparentemente nulla.
Eppure le due cose insieme mi stanno rivoluzionando dal di dentro.



Le ho incontrate quasi contemporaneamente, a distanza di un giorno l’una dall’altra.

La balena Cecilia è un bellissimo personaggio nato dalla penna, o meglio, dal cuore di Daniela Palumbo, giornalista e scrittrice per ragazzi e vincitrice di vari premi letterari.
Attraverso la sua storia, scopriamo quanto è bello donarsi con generosità agli altri amandoli fino al sacrificio di sé, e quanto è importante partecipare alla custodia del creato.
Ma Cecilia ha un dono davvero speciale: ha gli occhi dentro.
Si, proprio così. E sorridono.
Però a cosa ti servono qui dentro, al buio? – esclama il pesce Trombetta – Non potrai mai vedere che cosa c’è fuori!”
“Tutti guardano fuori – dice Cecilia – ma pochi sono capaci di vedere dove è più buio, dentro di noi.”
La  piccola orca ha appena ascoltato dal padre la storia della balena Cecilia che si era immolata per salvare il mare e i suoi abitanti: “Papà, dimmi, perché Cecilia aveva gli occhi dentro?”
“Per amare anche le cose lontane da lei.”




Il giorno dopo aver letto la storia di Cecilia, mi aggiravo tra banchi di copertine dai titoli allettanti, oggettistica varia e immagini appese alle pareti della libreria vicino a casa, la cui titolare è una cara amica, nonché instancabile scalatrice dei sentieri dello spirito, quando sento la sua voce dire, in quel tono lievemente complice che conosco bene: “Hai visto che belle?”.
In quel preciso istante avevo davanti agli occhi una nuvoletta giallo paglierino dentro la quale un angioletto si affacciava con tenerezza dal titolo della preghiera all’angelo custode.
“Si, molto carina!” – rispondo senza voltarmi.               
“No, dicevo queste…”
Mi avvicino al bancone dove sono esposte delle icone sacre.
Non so che cosa mi prende ma il cuore salta e freme come un bambino che tende verso l’abbraccio materno.
La mia amica, nel frattempo, mi spiega ciò che l’autore delle opere le ha insegnato.

L’icona è la scrittura dell’immagine.
Scrittura sacra.
Ogni icona è un trattato di teologia a colori.
Il vero Autore dell’icona è lo Spirito Santo.
Ogni icona è Presenza.
Per accostarsi a questa esperienza, che è un vero e proprio cammino interiore, è necessario raccogliersi in preghiera e guardarsi dentro per trovare quell’Immagine che è impressa profondamente nell’anima di ognuno.

Già, guardarsi dentro. Ripenso ora alla balena Cecilia.
Nell'economia di Dio tutto ha un senso. In ogni cosa è impresso il segno della Sua Presenza.
Mi guardo dentro. In quell'oscurità, al centro di un cuore che batte di gioia, vedo pulsare la vita e capisco qualcosa di più. 

Perché siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio…


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