Sono come una
tela, su cui lascio che il tempo scriva la mia storia. Con mano imprecisa, le
ore ricamano nuove visioni sull’ordito dei giorni che passano. Ogni giorno nuove
tracce, segnate sulla pelle nella notte, quando la paura riposa. Percorsi di
piccole rughe su cui scorrono le fatiche non dette.
E non avrò paura
quando i confini del corpo muteranno nello spazio, quando il sorriso
si stempererà in uno sguardo sommesso ma ancora abitato dalla luce.
si stempererà in uno sguardo sommesso ma ancora abitato dalla luce.
Non temerò quando
la roccia segreta si sgretolerà piano piano, lasciando varchi di aria e
togliendo forza al cammino.
Non piangerò
quando i monti scivoleranno a valle, abbassando le altezze e riportando lo
sguardo alla terra.
Mi innalzerò
ancora di più verso il cielo con lo spirito fatto leggero, abbandonando man mano il visibile per esplorare con la forza e il coraggio dei ricordi quel
futuro che viene incontro, ancora pieno di sorprese da offrire.
La tela screpolata
del mio corpo sarà lo strato fecondo su cui vedrò finalmente brillare frutti
saporiti, maturati nel tempo, attesi da sempre.
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