Dopo gli osanna i crucifige. Papa Francesco come
Gesù: prima esaltato e poi condannato. Dopo la festa, una croce sul monte. E
nel tragitto, le urla feroci degli amici di un’ora. «Ma quando tornerò – si chiedeva Gesù – troverò ancora la fede nel mondo?»
Il Papa, oggi alla guida di un sempre più piccolo e
perseguitato gregge, ha il duro compito di custodire quel che resta della fede,
per restituirla moltiplicata nel suo ultimo giorno. Con l’aiuto di Dio. E con la
collaborazione di ogni cristiano. Ma non tutti quelli che si professano tali
sono disposti a lasciarsi guidare dal vicario di Cristo fino alla meta. E le
loro urla feroci inondano le pagine dei giornali e arrivano come uno tsunami
sulla rete, tentando di avvelenare ciò che resta della fede.
«Quando
tornerò troverò ancora la fede nel mondo? »
Questa domanda mi assilla, riguarda anche a me. Un interrogativo
che spaventa, perché puzza di tradimento. Mi guardo intorno e vedo che ovunque
la fede è messa a dura prova. E la mia? Può resistere ai colpi del nemico? Ovunque
persecuzioni, disprezzo, odio, emarginazione, solitudine. Nell’indifferenza
generale.
Forse quest’ultima è tra tutte la più pericolosa.
La fede che scivola via a piccoli pezzi, giorno dopo giorno. La perdita di
sensibilità che avviene nell’ombra, a nostra insaputa. Ma che alimentiamo da
soli, nell’accettare un piccolo compromesso, una bugia detta a fin di bene (ma
quale bene può portare la menzogna?). O nel chiudere un occhio davanti alle
quotidiane ingiustizie che affollano i nostri giorni e si consumano in ogni
luogo. Che anche noi compiamo, trovando sempre mille alibi per giustificare le
nostre mancanze. A volte l’alibi è proprio dato dalla nostra “grande” fede, che ci porta ad erigerci a giudici dell'operato altrui, Papa compreso. E
in nome di questa grande fede, ci si allontana dalla verità del messaggio di Dio, che ha come unico mezzo e come fine ultimo l’amore.
No, senza la forza che viene da Dio, no, non possiamo sperare di custodire la nostra debole fede. Soprattutto quando subisce la prova dei tradimenti interni alla Chiesa. Ma il cammino è ancora lungo e illuminato dalla speranza che dopo la notte viene sempre il giorno. Perché – come dice Gesù – «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa. E le porte degli inferi non prevarranno contro di essa…»
No, senza la forza che viene da Dio, no, non possiamo sperare di custodire la nostra debole fede. Soprattutto quando subisce la prova dei tradimenti interni alla Chiesa. Ma il cammino è ancora lungo e illuminato dalla speranza che dopo la notte viene sempre il giorno. Perché – come dice Gesù – «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa. E le porte degli inferi non prevarranno contro di essa…»
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