Tratto da: Gli insegnamenti spirituali di una madre del deserto
L’anima è come una nave che viene affondata dalle ondate di fuori e
sommersa dall’acqua dentro la stiva, per cui noi andiamo in rovina per i
peccati esteriori che commettiamo e ci distruggiamo attraverso i pensieri
interiori. Occorre dunque tanto stare in guardia dagli assalti degli spiriti [che
provengono] da fuori quanto resistere ai pensieri impuri di dentro e vigilare
rigorosamente su di essi perché si presentano continuamente. Durante le
tempeste, ai marinai che gridano aiuto spesso la salvezza viene dalle
imbarcazioni vicine, ma se fa acqua la stiva, non di rado i marinai sono uccisi
a loro insaputa, spesso quando dormono e con il mare calmo.
Bisogna dunque opporre ai pensieri un’attenzione operosa. Il nemico
infatti, nell’intenzione di prendersi l’anima come se fosse una casa, o la fa
cadere a partire dalle fondamenta o l’abbatte tutta a cominciare dal tetto
oppure, passando per le finestre, prima lega il padrone di casa e così si
prende tutto.
Le fondamenta sono le buone azioni, il tetto la fede, le finestre i sensi.
In ogni cosa il nemico [ci] fa guerra perciò deve avere molti occhi chi vuole
salvarsi. Né possiamo starcene qui senza pensieri. La Scrittura, infatti, dice:
Chi crede di stare in piedi, guardi di
non cadere.
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