“Rimanete in me e io in voi, dice
il Signore; chi rimane in me porta molto frutto.”
(Gv. 15, 4-5)
Il canto al Vangelo oggi ci ricorda una verità che troppo spesso, noi
cristiani, nascondiamo in un angolo della memoria.
La vita convulsa ci assorbe e rapisce, facendoci dimenticare che se Dio
non abita in noi, nulla può nascere di bello e duraturo dalle nostre scelte e
attività. Anche se animate dalle migliori intenzioni.
Ce lo insegna la piantina di fico, piccola ma già piena di frutti, atterrata
chissà come dentro il vaso di una casa dove già dimorava un’aloe spinosa e
scontrosa che ha custodito gelosamente il segreto di quell’arrivo, fino a quando
un paio di occhi pieni di amore per la natura e per tutto il Creato ne hanno
svelato il mistero.
Quegli stessi occhi che hanno saputo scoprire la piantina di fico,
anche lei piccola e carica dei suoi verdi frutti, cresciuta miracolosamente tra
le pietre del molo, nel lungomare del porto di città.
Messa lì a mostrarci che per ognuno Dio ha tracciato una via unica e speciale.
Messa lì a ricordarci che ogni singola vita, se innestata in Lui, è
destinata ad essere un miracolo di amore e commovente bellezza.
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