Idolo o modello?
Non è una domanda da poco e per pochi. Al contrario, ci interroga nel profondo.
Da questa risposta discendono due stili di vita e due percorsi radicalmente
differenti.
Nell’idolo divinizziamo
ciò che non è Dio. Potere, denaro, razza. O un altro essere umano, che allora viene
riverito e onorato al posto di Dio.
La Sacra Scrittura
ci ricorda che gli idoli sono solo «argento
e oro, opera delle mani dell'uomo », e che «hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono... ».
Noi viviamo immersi
in un mondo che propone e promuove l’idolatria. A partire dall’infanzia. Ci
muoviamo in mondo che pullula di idoli, che hanno bocca e non parlano, hanno
occhi e non vedono.
L’idolo è lontano
dalla nostra vita. Suscita invidia, perché irraggiungibile.
Il modello no. Un
modello positivo suscita ammirazione. E’ qualcuno in carne ed ossa, un
genitore, un fratello, un amico, un insegnante, che ci indica una strada da
seguire. Ci rivela un percorso che conduce alla realizzazione di noi stessi
attraverso l’utilizzo delle nostre potenzialità e talenti, che tutti abbiamo in
dotazione alla nascita. Come un bagaglio per il viaggio quaggiù.
E’ però necessario
non identificarsi con i modelli, seppure positivi, perché questo impedisce di ascoltare
le proprie attitudini. Un modello è
qualcosa non solo da ammirare, ma da imitare. Implica un lavoro da parte
nostra, ci impegna a tirare fuori il meglio di noi stessi.
Perché la grande
sfida è scoprire e mettere a frutto le qualità di cui siamo dotati e offrirle
per il bene comune.
Per un cristiano,
il modello per eccellenza è Gesù.
Purché non lo riduciamo,
seppure inconsapevolmente, ad un idolo lontano e irraggiungibile.
Gesù si è fatto
carne, comunica con la nostra carne. Tocca le nostre ferite, di qualunque natura
siano, per guarirci. Perché Gesù, il Dio vero, si è fatto Uomo per noi. Vive
con noi. In noi.
Il Corpo mistico
di Cristo siamo noi. Con le nostre carni malate e sfatte. Ma desiderosi del Suo
Amore.
Solo quando
abbandoneremo l’idea di un Dio lontano, un dio/idolo, riusciremo davvero a seguirLo
e ad imitarLo. Consci di tutte le nostre miserie.
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