“Coming out of the closet”, in italiano: “Uscire
dall’armadio a muro”. Con questa espressione evocativa, si fa riferimento
in modo particolare al momento in cui una persona non eterosessuale esce dal
segreto del suo mondo per dichiarare a qualcuno il proprio orientamento
sessuale.
Mi viene in mente
la stessa immagine quando penso a una mia cara amica, che è finalmente uscita
dall’armadio per sostenere davanti alla sua famiglia, ai suoi amici, ai
colleghi di lavoro, davanti a tutti quanto ama il mondo e ogni essere umano, di
qualunque colore, genere, età, parentela, nazionalità, orientamento sessuale e
politico.
Sembra un
paradosso, una provocazione, ma non lo è. La realtà è che amare senza
pregiudizio, in maniera disinteressata, amare chi ti maledice, anche se è tua
madre, amare chi ti tradisce, è la cosa più scandalosa che si possa concepire
sotto questo cielo. Soprattutto in questi giorni tormentati dall’odio e dalle
divisioni. Abbiamo fatto, con la mia amica, una bella e lunga conversazione
telefonica durante la quale mi ha raccontato di essere profondamente cambiata
negli ultimi tempi ed ora è completamente scomparso il timore di essere
criticata senza appello quando mostra sincero affetto e rispetto verso chi non ha
avuto e non ha nei suoi riguardi lo stesso atteggiamento.
Lei ha deciso di
amare. Non lo nasconde nel segreto del suo intimo. Pazienza se dovrà affrontare
gli sguardi di commiserazione dei più sulla sua ingenuità o gli amichevoli
consigli dei dispensatori di saggezza sull’opportunità di aprire gli occhi
davanti alla realtà delle cose: perché il mondo è un brutto posto, i luoghi di
lavoro sono covi di serpi e la famiglia, poi, genera solo mostri. Meglio stare
in guardia.
Lei no. Fa parte
di quell’esercito di persone che porta avanti la sua rivoluzione scandalosa.
Amare senza un ritorno, senza convenienza. Perché è bello amare. E’ bello a
prescindere.
La primavera è già
iniziata sotto la neve. In silenzio. Nessuno la può fermare. E ogni tanto, un
fiore fa capolino sotto questo cielo…
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