Anni fa,
durante un viaggio a Lisbona, sono entrata in una chiesa aperta all’ora di
pranzo, un’ora insolita per noi italiani. Appena entrata mi ha avvolto la
penombra. Nessuna luce artificiale, solo qualche candela accesa. Quella chiesa antica
esprimeva la sua sacralità attraverso la
cura dell’arte in ogni particolare. Vi regnava un rispettoso silenzio.
Camminavo quasi in punta di piedi per non sentire neppure la mia presenza quando,
poggiato sulla cassetta delle offerte di una navata laterale, ho visto un foglietto
giallo che ha attirato la mia attenzione: di quello scritto in lingua
portoghese ho capito soltanto qualche parola, ma quanto bastava per decidere di
portarlo via con me per farlo tradurre al mio rientro. Ora, all’inizio
del tempo di Avvento, a poco meno di un mese dal Natale, desidero condividere quel
breve racconto, così attuale…
(Lisbona, Santa Casa della Misericordia – 14 luglio 2003)
Ho fatto
un sogno, Giuseppe.
Non ho
capito molto bene ma sembrava riguardasse i compleanno di nostro Figlio. Mi
sembra riguardasse ciò. Alcune persone preparavano da sei settimane questa
festa. Avevano decorato e illuminato la casa e comprato lenzuola nuove.
Entravano molte volte nei negozi per fare acquisti e comprare regali
bellissimi. Ma era curioso notare che questi doni non erano per nostro figlio.
Incartavano questi regali con carta molto bella, li legavano con nastri di vari
colori e li mettevano sotto un albero. Sì, un albero, Giuseppe, dentro la loro
casa! Anche l’albero era ornato. I rami erano pieni di palline luminose e
decorazioni brillanti. C’era anche una figura nella punta più alta dell’albero.
Sembrava la figura di un angelo. Oh, era così bello!
Tutta la
gente rideva e si mostrava felice.
Tutti si
entusiasmavano per i regali. Si scambiavano i regali gli uni con gli altri,
Giuseppe. Non li davano a nostro Figlio che compiva gli anni. Avevo
l’impressione che le persone neppure Lo conoscessero perché non nominavano
neanche il Suo nome.
Non è
strano che delle persone si diano tanto da fare per celebrare il compleanno di
una persona che neppure conoscono? Ho avuto la sensazione che se nostro Figlio
fosse apparso in quella festa sarebbe stato un intruso e certamente non sarebbe
stato bene accetto.
Tutto
era così bello, Giuseppe, e tutta la gente era così contenta ma… mi veniva
tanta voglia di piangere! Che tristezza
per nostro Figlio Gesù non essere considerato nemmeno nella festa del Suo
compleanno! Sono stata contenta che si trattasse solo di un sogno. Che cosa
terribile, Giuseppe, se questa fosse la realtà!