lunedì 1 dicembre 2014

Il sogno di Maria

Anni fa, durante un viaggio a Lisbona, sono entrata in una chiesa aperta all’ora di pranzo, un’ora insolita per noi italiani. Appena entrata mi ha avvolto la penombra. Nessuna luce artificiale, solo qualche candela accesa. Quella chiesa antica  esprimeva la sua sacralità attraverso la cura dell’arte in ogni particolare. Vi regnava un rispettoso silenzio. Camminavo quasi in punta di piedi per non sentire neppure la mia presenza quando, poggiato sulla cassetta delle offerte di una navata laterale, ho visto un foglietto giallo che ha attirato la mia attenzione: di quello scritto in lingua portoghese ho capito soltanto qualche parola, ma quanto bastava per decidere di portarlo via con me per farlo tradurre al mio rientro. Ora, all’inizio del tempo di Avvento, a poco meno di un mese dal Natale, desidero condividere quel breve racconto, così attuale…

(Lisbona, Santa Casa della Misericordia – 14 luglio 2003)
Ho fatto un sogno, Giuseppe.
Non ho capito molto bene ma sembrava riguardasse i compleanno di nostro Figlio. Mi sembra riguardasse ciò. Alcune persone preparavano da sei settimane questa festa. Avevano decorato e illuminato la casa e comprato lenzuola nuove. Entravano molte volte nei negozi per fare acquisti e comprare regali bellissimi. Ma era curioso notare che questi doni non erano per nostro figlio. Incartavano questi regali con carta molto bella, li legavano con nastri di vari colori e li mettevano sotto un albero. Sì, un albero, Giuseppe, dentro la loro casa! Anche l’albero era ornato. I rami erano pieni di palline luminose e decorazioni brillanti. C’era anche una figura nella punta più alta dell’albero. Sembrava la figura di un angelo. Oh, era così bello!
Tutta la gente rideva e si mostrava felice.
Tutti si entusiasmavano per i regali. Si scambiavano i regali gli uni con gli altri, Giuseppe. Non li davano a nostro Figlio che compiva gli anni. Avevo l’impressione che le persone neppure Lo conoscessero perché non nominavano neanche il Suo nome.
Non è strano che delle persone si diano tanto da fare per celebrare il compleanno di una persona che neppure conoscono? Ho avuto la sensazione che se nostro Figlio fosse apparso in quella festa sarebbe stato un intruso e certamente non sarebbe stato bene accetto.
Tutto era così bello, Giuseppe, e tutta la gente era così contenta ma… mi veniva tanta voglia di piangere!  Che tristezza per nostro Figlio Gesù non essere considerato nemmeno nella festa del Suo compleanno! Sono stata contenta che si trattasse solo di un sogno. Che cosa terribile, Giuseppe, se questa fosse la realtà!