lunedì 30 giugno 2014

Un nuovo viaggio

E’ iniziato un nuovo viaggio alla ricerca di TE. Attraverso i primi rudimenti di scrittura di un’icona, con mano e cuore tremanti di timor di Dio, cerco di tracciare il Tuo Volto, quello che mi osserva silenzioso, nascosto in un abisso di mistero.
Sono emersi dapprima i Tuoi occhi, neri e tanto profondi da dare le vertigini.
Non li avevo mai immaginati così…
Sono arrivati una mattina, mentre ero distratta nei preparativi quotidiani. Sono saliti a galla dall’interno, non so neppure bene da dove, e mi hanno come ipnotizzata. Cuore e stomaco hanno percepito qualcosa di potente e sconosciuto.
Ho capito che mi chiedi e mi proponi qualcosa che non ho mai sperimentato. Qualcosa che cambierà profondamente me stessa e tutto quanto ho finora percepito di Te. Credo che imparerò a conoscerti come mai avevo immaginato prima d’ora.
Sono pronta al grande salto.

Il maestro/guida  mi insegna che l’icona è una finestra che si spalanca sul mondo divino.
Pensavo di dovermi affacciare e guardare.
Non avevo ancora capito che da quella finestra è il mondo divino che si affaccia a guardare me…





sabato 28 giugno 2014

Pietro e Paolo



Santi Pietro e Paolo. Così diversi, così lontani. Uniti da un amore unico e speciale per il Dio incarnato.
“Seguimi: ti farò pescatore di uomini “ - dice Gesù al primo.  “Perché mi perseguiti?” - dice al secondo.
Uomo semplice e illetterato, Pietro. Rude nei modi, ma dal grande cuore sincero.
Rabbino, grande dotto, Paolo. Appassionato di Dio, ma di un Dio ancora chiuso nel suo cielo. Tanto da diventare persecutore di uomini. 
Catturato nella sua barca, tra le reti, il primo.
Scaraventato dal cavallo e rovesciato a terra, nella polvere, il secondo.
Differenti incontri, ma altrettanto potenti. Perchè da quel momento nulla è stato più lo stesso e la loro vita è cambiata per sempre.
Pietro lasciò tutto, lavoro, famiglia, affetti, per seguire il Suo Maestro ovunque lo conducesse, con fiducia totale.
Paolo, fedele alla legge ebraica e zelante fino all'estremismo, prima che le scaglie che oscuravano la sua vista interiore cadessero dagli occhi nel giorno in cui la vera Luce lo abbagliò. Da quel momento tutto il suo patrimonio di conoscenza, davvero grande, e tutta la sua persona, furono al servizio del Signore.
Eppure è a Pietro, l’uomo umile, totalmente impreparato, che è stato consegnato il potere di legare o sciogliere sulla terra e in cielo. Potere di capo, vicario di Gesù nel mondo.
E’ alla semplicità di Pietro, l’uomo a cui Gesù ha cambiato il nome quando Dio stesso gli ha rivelato la Sua natura divina, che viene affidata la Chiesa. Di cui, sicuramente, non si sarebbe indebitamente appropriato e tantomeno gloriato, soprattutto dopo il suo triplice tradimento che provocò a se stesso tanto dolore.
Uomo, con tutte le contraddizioni umane. Ma sincero. Vero nelle sue paure e dubbi. Vero, fino all’imbarazzo.
Forse è per questo motivo che ogni volta che sento o leggo quel passo del Vangelo dove Gesù chiede ai suoi apostoli:

"Voi, chi dite che io sia? ". Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente".
E Gesù: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.”

... che il mio cuore batte di una tenerissima emozione e le lacrime mi bruciano in gola...


Ora mi resta soltanto la corona di giustizia.Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timoteo (2Tm 4,6-8.17-18)
Figlio mio, io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede.
Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.
Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l'annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone.
Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.



mercoledì 25 giugno 2014

Il fico

“Rimanete in me e io in voi, dice il Signore; chi rimane in me porta molto frutto.”
(Gv. 15, 4-5)

Il canto al Vangelo oggi ci ricorda una verità che troppo spesso, noi cristiani, nascondiamo in un angolo della memoria.
La vita convulsa ci assorbe e rapisce, facendoci dimenticare che se Dio non abita in noi, nulla può nascere di bello e duraturo dalle nostre scelte e attività. Anche se animate dalle migliori intenzioni.
Ce lo insegna la piantina di fico, piccola ma già piena di frutti, atterrata chissà come dentro il vaso di una casa dove già dimorava un’aloe spinosa e scontrosa che ha custodito gelosamente il segreto di quell’arrivo, fino a quando un paio di occhi pieni di amore per la natura e per tutto il Creato ne hanno svelato il mistero.
Quegli stessi occhi che hanno saputo scoprire la piantina di fico, anche lei piccola e carica dei suoi verdi frutti, cresciuta miracolosamente tra le pietre del molo, nel lungomare del porto di città.
Messa lì a mostrarci che per ognuno Dio ha tracciato una via unica e speciale.

Messa lì a ricordarci che ogni singola vita, se innestata in Lui, è destinata ad essere un miracolo di amore e commovente bellezza.

lunedì 23 giugno 2014

Vento di follia

Oggi soffia forte il vento di scirocco. Chiuse le porte, rimbrotta cupo attraverso il camino nella sua lingua sconosciuta, a tratti con grida di rimprovero. Cosa ti tormenta?
Scruto la linea dell’orizzonte, ora meno definita al suo passaggio tra cielo e mare, guardo le cime verdi dei rami oscillare sotto improvvisi schiaffi senza apparente ragione. Lo chiamano il vento della pazzia. Ospite rumoroso e poco gradito, trasmette la sua tensione a chi avvicina, come a volte le persone.
Ma anche dolci richiami, allora vento di libertà, nel suscitare il ricordo di odori sopiti e immagini dimenticate come le ondine di sabbia sulla spiaggia che mutano e si rincorrono sotto le sferzate del suo tocco invisibile. Mentre in lontananza una vela solitaria si confronta, piccola e coraggiosa, con le forze della natura.



Come la mia amica, che lotta contro la follia di un mondo che ha dimenticato la pietà, e dispiega la sua piccola vela logora cercando di resistere alla furia di un vento dispettoso e imprevedibile. Un vento di follia. Penso a Davide contro Golia. Il fanciullo audace, che non teme di affrontare il gigante cattivo, perché crede nell’aiuto del Signore, e con una semplice fionda e cinque sassi ben levigati riesce ad abbattere il nemico filisteo. Ma la vera arma segreta di Davide è la sua fede.

Auguro a te, mia cara amica e sorella, la stessa confidenza in Dio nell’affrontare la dura prova contro il gigante oscuro. Io sono al tuo fianco.



giovedì 19 giugno 2014

Icona

Una Bibbia per pregare, quaderno e penna per fissare l’ascolto, un grembiule per lavorare. E Parole da scrivere coi colori della terra e con l’oro della santità. Speleologia dello spirito. Pochi strumenti per un viaggio in quel mistero racchiuso dentro ogni cuore, là dove il vero Scrittore compone pian piano, a nostra insaputa, la Sua immagine in noi.

Inizia un nuovo viaggio. Pochi giorni ancora e finalmente muoverò i primi passi incontro alla mia personale icona, ancora sconosciuta. Presenza di Vita. Finestra sul Regno di Dio.
Ecco, sto per aprire quella finestra.  Mi accingo al nuovo dialogo…

lunedì 16 giugno 2014

La strada


Lungo la strada ti ho incontrato. Lei stessa mi ha raccontato che...


... sei stato tutto
annullandoti a te stesso,
sei stato tuono e pigolio,
amore e silenzio amaro,
cerchio magico e statico quadrato,
cuore e lapide,
aria e piombo.

Hai volato libero
e hai strisciato in terra
con l'ultimo dei vermi.

La vita ha orchestrato
il tuo dolore cieco
ma ti ha diretto più la morte
quando cingevi i fianchi
all'amore
e pensavi di ballare
muovendoti al ritmo
del tuo cuore incatenato.

Ora sciogli la corazza
e scegliti un nome,
portalo per il mondo in cima a un'asta,
fallo svolazzare al vento,
ché chiunque lo veda
anche da molto lontano
possa dire "voglio anch'io un nome".
  
E la musica della verità
guiderà i tuoi passi
verso strade ancora ignote
e già segnate
dalle tue vecchie vite.

Il sorriso
sarà la tua stella,
la luce vera la tua meta.

Puoi continuare a credere
per i giorni che verranno,
puoi rinnovare la promessa
ogni ora, ogni minuto,
anche quando
ti sputeranno addosso,
anche quando
sarai solo e lontano
e sentirai il bisogno
di stringere una mano.

Puoi continuare a sperare
per i giorni che verranno,
fino a che avrai
qualcosa da dire,
qualcosa da imparare,
qualche anima da incontrare.

Nel pianto,
nel riso,
hai incontrato me.


(Patrizia)

domenica 15 giugno 2014

Affresco di maggio


Sono stata rapita dalla musica. Avevo una meta, avevo un tempo, ma il cielo si è aperto dolcemente e un coro di voci è sceso quaggiù a risvegliare in me nostalgia di Paradiso. Ogni piano sovvertito, la strada ha chiamato i miei passi verso voci e parole che erano carezze per l’anima e i sensi.
Richiamo d’infinito sulla terra. Missione angelica.

Il cielo sopra il santuario di Bonaria si ammantava di blu per la notte mentre voli di fenicotteri tingevano di rosa tramonto gli ultimi scampoli di luce naturale.


Dalla terra salivano note musicali vestite di fiori e profumate di nuvole di primavera.
Mentre una poesia incantava il tempo nel dipingere un affresco di maggio.
Voci dei monti friulani (Vos de mont), un cerchio di uomini sotto la guida di due mani come ali di farfalle (maestro Marco Maiero), ogni uomo teso ad offrire in pienezza la propria essenza. Danzavano con grazia al moto del proprio cuore, ad occhi chiusi, e tutti insieme sospiravano leggeri come spighe sotto il soffio dello Spirito, ondeggiando leggeri alle carezze della poesia, offrendosi come un’unica anima alla bellezza delicata e inafferrabile dell’Amore.

Immagine sensibile della Trinità: l’offerta totale del proprio cuore, dentro una sola Anima.


giovedì 12 giugno 2014

Quei barconi in fuga


Quei barconi! In fuga dagli incubi, in viaggio verso un sogno. Galleggiano a fatica, straripanti come sono di corpi e d’illusioni senza peso, che un alito di vento in più farà annegare senza pietà.
Senza più nessuno a ricordare.
Affidati alla sorte, in rotta verso l’indifferenza. Novello esodo biblico, popolo in cerca di una Terra Promessa.
Ad accoglierli solo Dio.
O meglio, un Dio lasciato solo.

UOMO, DOVE SEI?

mercoledì 11 giugno 2014

La vita mi interroga

Ogni giorno percorro strade diverse. Ogni giorno, ai semafori, ai parcheggi, incontro occhi che interrogano la mia coscienza, la mia disponibilità, la mia reale apertura di cuore verso chi, di fronte a me, si trova nel bisogno. Se non nella disperazione.
Ogni giorno la vita mi interroga. E mi obbliga a conoscere un po’ più a fondo me stessa.

Ognuno di noi è chiamato a fare qualcosa, a fare quello che può. Libertà non è voltare il viso dall’altra parte per non permettere alla sofferenza altrui di turbare i nostri sonni e le nostre coscienze. Non si ignora a lungo il dolore. Prima o poi ti raggiunge. 
La vera libertà è invece nell’esercizio della propria facoltà di scegliere, il bene o il male. Senza alibi. Senza paure.
Nella consapevolezza che ogni piccolo gesto di buona volontà contribuisce a cambiare il mondo.
Grande responsabilità e grande gioia perché ciascuno può partecipare col poco che ha. Nessuno è così povero da non potere offrire qualcosa.
Nel tempio di Gerusalemme, là dove la gente metteva le offerte, Gesù vede una vedova che getta due monetine. Gesù allora chiama i discepoli e spiega loro che quell’obolo è maggiore di quello dei ricchi perché, mentre questi danno del loro superfluo, la vedova ha offerto ‘tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere’.
Anche noi possiamo gettare le nostre povere monetine, i nostri piccoli aiuti, nel grande tesoro della Vita. Nessuno è tanto povero da non avere nulla da offrire.
Ognuno di noi, se vuole, ha almeno un sorriso in tasca da offrire.




lunedì 9 giugno 2014

Pace

Shalom – Salām – Pace.

La pace sia con te.
Pace tra i popoli.
Pace tra Israeliani e Palestinesi, Ebrei, Cristiani e Musulmani.
Pace nel mondo.



Poche parole scritte a mano su un foglio bianco.
Un Padre nostro infilato tra le crepe di un muro.
Un Padre nostro infilato tra le crepe di un cuore duro.
Tra le crepe dei nostri cuori.
E un abbraccio di speranza.

Potenza della preghiera.





venerdì 6 giugno 2014

Tempo di ascolto

E’ tempo di silenzio. Di ascolto. 

Ascolto la Parola che grida dal profondo e chiama, da sempre mi chiama.
Vivi il tuo Credo, questo chiede.
Senza riserve, senza interruzioni.
Con il coraggio della pace.
Con la pace che viene dall’umile lavoro quotidiano dove ogni gesto è preghiera. Dove ogni più piccolo gesto partecipa alla creazione del mondo.
Con la forza di chi non conosce ancora. Eppure va. Eppure fa.
Con il timore di chi si sente piccolo nel mondo, e ancora piccolo per il cielo.
Con lo stupore di una flebile voce che tuona solo per far risuonare la Parola.
Con la gioia di chi non possiede altro che un cuore che batte.

E' tempo di scelte.
Nel silenzio, sale un si.


mercoledì 4 giugno 2014

Se non...

Se non conoscessi la malattia, potrei gioire della salute?
Se non provassi paura, capirei davvero cosa è la forza?
Se non mi sentissi abbandonata, mi sforzerei di comunicare?
Se non mi accecasse la notte, riuscirei ad abbeverarmi di luce?

Se non mi avesse ferito la morte, darei valore alla vita?

Se non Ti avessi perso, potrei ora amarTi tanto?


(Patrizia)