domenica 15 giugno 2014

Affresco di maggio


Sono stata rapita dalla musica. Avevo una meta, avevo un tempo, ma il cielo si è aperto dolcemente e un coro di voci è sceso quaggiù a risvegliare in me nostalgia di Paradiso. Ogni piano sovvertito, la strada ha chiamato i miei passi verso voci e parole che erano carezze per l’anima e i sensi.
Richiamo d’infinito sulla terra. Missione angelica.

Il cielo sopra il santuario di Bonaria si ammantava di blu per la notte mentre voli di fenicotteri tingevano di rosa tramonto gli ultimi scampoli di luce naturale.


Dalla terra salivano note musicali vestite di fiori e profumate di nuvole di primavera.
Mentre una poesia incantava il tempo nel dipingere un affresco di maggio.
Voci dei monti friulani (Vos de mont), un cerchio di uomini sotto la guida di due mani come ali di farfalle (maestro Marco Maiero), ogni uomo teso ad offrire in pienezza la propria essenza. Danzavano con grazia al moto del proprio cuore, ad occhi chiusi, e tutti insieme sospiravano leggeri come spighe sotto il soffio dello Spirito, ondeggiando leggeri alle carezze della poesia, offrendosi come un’unica anima alla bellezza delicata e inafferrabile dell’Amore.

Immagine sensibile della Trinità: l’offerta totale del proprio cuore, dentro una sola Anima.


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