domenica 12 ottobre 2014

Libri e penne sono l'arma più potente - Malala



Mi rattrista davvero tanto constatare che ovunque nel mondo è in azione un potere che mira ad erodere sistematicamente il diritto all’istruzione e alla libera informazione attraverso una sempre crescente difficoltà di accesso alla cultura e ai mezzi di comunicazione.
La difficoltà di accesso alla cultura oggi ha tanti volti e tanti nomi, tante motivazioni, non ultima quella economica. Chi ha figli sa bene quanto può essere complicato l’inizio dell’anno scolastico per via delle spese che improvvisamente fanno impennare i conti verso il tetto. Per chi ce l’ha ancora.
Ma non è tutto qui, purtroppo. 
Mi rattrista ancora di più constatare che tutto questo avviene in un imbarazzante silenzio da parte dei nostri governanti. 
Eppure…
…Ci sono Paesi, nel mondo, dove studiare può essere un problema molto più grande.
…Ci sono Paesi, nel mondo, dove studiare può essere pericoloso. Dove le bambine, per sedersi al proprio banco di scuola, sfidano ogni giorno la morte. E anche se il divieto di studio è rivolto “soltanto” alle bambine, nel caso di attentato terroristico possono lasciarci la vita anche i bambini di sesso maschile. Insegnanti e presidi compresi.
…Ci sono Paesi, nel mondo, dove un pugno di uomini armati di odio cieco decide con la forza che un intero popolo deve sottostare alle proprie regole. Pena la morte. Senza accorgersi che chi davvero muore è colui che nega all’altro il diritto alla vita, il diritto al rispetto delle proprie idee e della propria libertà nel rispetto di quelle altrui.
…C’è un Paese, il Pakistan, culla di una tra le più antiche civiltà del mondo, dove nel 2012 una bambina di 13 anni è stata condannata a morte dai talebani perché voleva andare a scuola e difendere il suo diritto allo studio.
Quella bambina, Malala, è sopravvissuta all’attentato e dopo una difficile operazione chirurgica a Londra e una lunga convalescenza ha parlato al Palazzo di Vetro dell’Onu:
«Il loro proiettile non mi ridurrà al silenzio… Quando mi hanno sparato la paura è morta così come l’essere senza speranza». Da quella raffica di Ak-47 sono nati «forza e coraggio».  
Malala ha concluso il suo coraggioso discorso tra i potenti lanciando al mondo il suo dirompente messaggio:
«Prendete i vostri libri e le vostre penne, sono la vostra arma più potente. Un bambino, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo».
Prego affinché il messaggio di Malala possa assordare le orecchie e rimbombare nel cuore di ogni uomo e di ogni donna di buona volontà.



Il 10 ottobre 2014 Malala Yousafzay ha ricevuto il Premio Nobel per la pace. E’ la persona più giovane ad esserne stata insignita, con questa motivazione:
“Nonostante la sua giovane età Malala Yousafzay ha già combattuto diversi anni per il diritto delle bambine all’istruzione ed ha dimostrato con l’esempio che anche bambini e giovani possono contribuire a cambiare la loro situazione. Cosa che ha fatto nelle circostanze più pericolose”


Mentre ad Oslo le veniva assegnato il Premio, Malala era a scuola, come sempre.

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