martedì 28 ottobre 2014

La Bellezza salverà il mondo

Qualche giorno fa ho sentito dalla viva voce del protagonista, un sacerdote, il racconto di un’esperienza che l’ha segnato profondamente.
Si trovava in visita al Cottolengo di Torino, o meglio, alla Piccola Casa della Provvidenza: una suora lo accompagnava lungo i corridoi dell’istituto e ad un tratto, senza alcun preavviso, lo introdusse in una stanza dove si trovavano ricoverati alcuni ospiti. Il loro aspetto era terribile, mostruoso. Inumano. La vista di quell’ammasso di carni informi gli provocò un tale stato di choc che fu costretto ad uscire dalla stanza per riprendersi.
La suora lo raggiunse subito, il viso sempre sorridente. Le chiese: “Sorella, ma come fa a vivere qui?”
Lei, con gli occhi pieni di stelle lucenti, rispose: “Io spero invece che nessuno mi chieda mai di andare via…”. E il sacerdote, sempre più incredulo: “Ma… perché? Come si può guardare ogni giorno tutto questo?”. La suora, senza abbandonare il suo sorriso dolcissimo, rispose: “Non è per quello che vedo. E’ per quello che non si vede…“
Dostoevskij faceva dire al principe Miškin ne L'idiota che “La bellezza salverà il mondo”. Ma quale bellezza?
Reyhaneh Jabbari, la ragazza iraniana giustiziata pochi giorni fa per aver ucciso il suo stupratore, diceva nel suo testamento: “…Ho capito che la bellezza non è  fatta per questi tempi. La bellezza dell’aspetto, la bellezza dei pensieri e dei desideri, la bella calligrafia, la bellezza degli occhi e di una visione, e persino la bellezza di una voce piacevole.”

La bellezza si ammira. E’ una scoperta inaspettata. Suscita amore. Forse la bellezza è come la verità, va ricercata con onestà e sguardo limpido. Quella bellezza che emana da tutte le cose ma che solo un cuore puro può scoprire. La bellezza che gioca a nascondersi anche in un corpo informe, mostruoso. Ma che dentro conserva la firma di Dio. Quando riusciremo ad avere questo sguardo, allora sì, potremo dire: 

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