domenica 16 novembre 2014

La busta bianca



L’altro giorno, tornando a casa, ho trovato sul mobile una busta bianca indirizzata a me. Una di quelle buste che contengono una richiesta di aiuto per i tanti bisogni che montano ovunque come l’alta marea e che si infrangono con un ultimo respiro affannoso sui mobili d’ingresso delle nostre case, nella speranza di non finire miseramente nel cestino ancora sigillate ma di essere almeno aperte e lette da qualcuno. Dentro la busta, insieme ad una lettera di sensibilizzazione, c’era un libriccino colorato, con una storia per bambini. Il racconto narrava le vicissitudini di un piccolo bruco che dopo un bellissimo sogno in cui si trovava in cima una montagna da cui si dominava l’intera vallata, decide di mettersi in viaggio per raggiungere quel luogo. Strada facendo incontra una coccinella che, saputo dal bruco le sue intenzioni, gli dice “Ma tu devi essere pazzo! Per te, un sassolino sarà come una montagna, ogni pozzanghera un mare e ogni cespuglio una barriera impossibile da oltrepassare.” Ma il bruco è troppo deciso a seguire il suo sogno e nonostante i consigli degli altri animali che incontra, tutti contrari a quest’avventura pericolosa e impossibile, continua il suo cammino. Fino al momento in cui, troppo stanco per continuare, si ferma immobile. Per giorni tutti gli animali si avvicinano a guardare i resti dell’animale più pazzo del mondo, morto per avere inseguito il suo sogno impossibile. Ma all’improvviso da quel bozzolo grigio sbucano due grandi occhi su due lunghe antenne e un paio di bellissime ali colorate. In un istante prende il volo e raggiunge la cima della montagna. Il sogno è finalmente diventato realtà.


Chi mi ha spedito questa bella storia è una associazione che si occupa di bambini sordociechi e pluriminorati psicosensoriali. Si, perché ci sono tanti bambini che nascono privi contemporaneamente del dono della vista e dell’udito e che crescono isolati dal mondo e che possono comunicare con l’esterno soltanto attraverso il tatto, e in qualche misura con l’olfatto e il gusto. Certo, non si può minimamente immaginare a quali conseguenze si va incontro, a causa di questa menomazione, nelle infinite situazioni del vivere quotidiano. E quanto può risultare complicato e  frustrante per chi si occupa di questi piccoli, tentare di inventarsi un linguaggio nuovo per poter dialogare con chi è così fortemente penalizzato ed escluso da una normale vita sociale. Quanto può essere difficile immaginare di creare un ponte tra questi bambini e il resto del mondo. Eppure ci sono persone di buona volontà che lo credono possibile. Anzi, non solo lo credono, ma sono già in cammino verso la cima della montagna, contro ogni ragionevole dubbio. Persone che lavorano con infinito amore e che, come il piccolo bruco, ci insegnano che i sogni possono diventare realtà. Anche grazie ad un piccolo gesto come quello di non cestinare una busta bianca, che in un giorno qualunque, è arrivata a bussare alla nostra porta.


2 commenti:

  1. ..bellissima..ah se tutti seguissimo i sogni e ci avventurassimo, foss'anche solo un giorno, per essere farfalle ed in volo di gruppo....

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    1. È importante che non smettiamo di credere ai sogni, che non smettiamo di progettare cose difficili, anche contro ogni ragionevole dubbio. Siamo tutti bruchi in cammino... Spero di vedere presto le tue bellissime ali colorare il cielo del tuo volo...

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