giovedì 24 aprile 2014

Il pane

Da secoli, qualcosa di speciale e unico accompagna e sostiene la vita dell’uomo: il pane.


Il pane è segno di ospitalità, di condivisione, simbolo di gioie semplici e durature. L’abbondanza del pane è metafora di abbondanza di beni materiali e spirituali.
Con pochi e semplici ingredienti è possibile a chiunque prepararlo, ma dietro questi semplici ingredienti c’è tanto, tanto di più di quanto a prima vista appare.

Primo ingrediente: la farina.


Frutto del lavoro dell’uomo che ara con fatica, semina, si prende cura della terra, la nutre e sa attendere il tempo giusto per la mietitura.

Secondo ingrediente: l’acqua.


L’acqua è dono di cui l’uomo dispone per la sua esistenza. Senza non può vivere. Il nostro corpo è costituito in gran parte di acqua. Perciò l’acqua è un dono prezioso da custodire, da amare, da rispettare. L’acqua ci mantiene in vita e ci purifica, fuori e dentro. Nelle acque materne abbiamo iniziato il nostro viaggio quaggiù.

Terzo ingrediente: il sale.


Questo elemento, come l’acqua, è parte integrante del nostro corpo e consente di mantenerne il delicato equilibrio idrico, evitando la disidratazione. Il sale, dunque, ha un ruolo fondamentale nella nostra esistenza. Col sale abbiamo scoperto che potevamo conservare i cibi più a lungo, quando ancora non esistevano altri sistemi. Il sale da sapore ai cibi che non ne hanno, rendendoli gradevoli al gusto. Quando fatichiamo, nel sudore della nostra fronte, c’è il sale.

Il quarto ingrediente è il lievito. Non tutti, e non sempre, lo utilizzano. Per il lievito bisogna saper attendere il tempo giusto. Come per la mietitura. Per ogni cosa c’è un tempo giusto. Lo sapevano bene i greci, che avevano due termini diversi per indicare il tempo: kronos, che indicava ciò che noi conosciamo come tempo. Differente da kairos, che si riferiva al momento giusto o opportuno, quel tempo indeterminato in cui accade qualcosa di speciale, il tempo di Dio.
Per il lievito, per la mietitura, per ogni cosa portata al suo compimento, bisogna attendere il kairos.
Ma ciò che porta a compimento ogni lavoro, ogni fatica, ciò che fa maturare il kairos, è un ingrediente che non compare nelle ricette: il fuoco.

Per un cristiano, il fuoco dello Spirito Santo.


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