mercoledì 25 giugno 2014

Il fico

“Rimanete in me e io in voi, dice il Signore; chi rimane in me porta molto frutto.”
(Gv. 15, 4-5)

Il canto al Vangelo oggi ci ricorda una verità che troppo spesso, noi cristiani, nascondiamo in un angolo della memoria.
La vita convulsa ci assorbe e rapisce, facendoci dimenticare che se Dio non abita in noi, nulla può nascere di bello e duraturo dalle nostre scelte e attività. Anche se animate dalle migliori intenzioni.
Ce lo insegna la piantina di fico, piccola ma già piena di frutti, atterrata chissà come dentro il vaso di una casa dove già dimorava un’aloe spinosa e scontrosa che ha custodito gelosamente il segreto di quell’arrivo, fino a quando un paio di occhi pieni di amore per la natura e per tutto il Creato ne hanno svelato il mistero.
Quegli stessi occhi che hanno saputo scoprire la piantina di fico, anche lei piccola e carica dei suoi verdi frutti, cresciuta miracolosamente tra le pietre del molo, nel lungomare del porto di città.
Messa lì a mostrarci che per ognuno Dio ha tracciato una via unica e speciale.

Messa lì a ricordarci che ogni singola vita, se innestata in Lui, è destinata ad essere un miracolo di amore e commovente bellezza.

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