martedì 19 agosto 2014

La vecchiaia

Masticava in silenzio
la sua vecchiaia
tra i sussulti
di un pullman di città.

Tra le mani un bastone,
più generoso di un figlio.
Lo sguardo ormai spento
tradiva la resa al silenzio
di un intorno indifferente.

Quale vita al mondo
avrebbe riscattato
il dolore dell’amore mancato.
Le domande cadevano giù
dal sedile un po’ unto,
tra brusche frenate
e inciampi di mente.

Chi sa dire lo spreco.

Le domande si impigliavano
tra i granelli di polvere del finestrino,
come schermo
in cui scorre un film visto e rivisto. 
Chi sa dire lo spreco.

Un universo quasi immobile,
avvolto in un bozzolo di tempo,
a segnare i confini precisi
della sua solitudine.
Potevi vederlo tremare
come un bambino pieno di paura.

Un’altra fermata,
uno sbuffo sinistro dei freni,
cambio di gente.
Lui lì,
affondato in un freddo presente,
oltre le voci chiassose,
oltre il ricordo di Dio,
verso il mistero del dopo.

Chi sa dire lo spreco…

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