Ti ho tanto cercato,
lungo la riva del mare, in quella piccola striscia al confine tra la terra e
l’acqua. Là dove finisce il mio corpo e inizia il mistero.
Ma il Tuo luogo è
nel tempo che vivo, è nel pane sul tavolo, nella sedia accanto alla mia. E’ nella
mano che stringo e in quella che il mio cuore respinge. Più ancora Ti fai
presente in chi non riesco ad amare, in chi mi accusa senza ragione, in chi non
desidera guardare i miei occhi. Giochi a nascondere il Tuo Volto nel fondo
delle cose più insignificanti e povere, dove non penso di cercarTi. E il Tuo
sguardo mi segue, ovunque io vada, comunque io sia. Sguardo di Misericordia e
di speranza che da fiato all’anima.
Anche nel buio
avverto i Tuoi occhi e quando il mio tempio è troppo colmo di me, Tu provvedi a
svuotarlo per non farmi inciampare e liberare il mio passo da ogni caduta. Ma
se anche dovessi rovinare a terra, Tu sei al mio fianco per darmi la mano e
risollevarmi. Quando Ti chiamo, Tu sei già qui, con me. Quando Ti invoco, avevi
già provveduto. Quando Ti ferisco, avevi già pronto il perdono per me.
Quando mi sento
confusa, Tu mi chiami al silenzio, al vuoto interiore, nel mio deserto.
Perché il deserto,
mi insegni, è solo il luogo dell’appuntamento, il solo luogo in cui mi chiami
ad incontrare l’Amore.
Nessun commento:
Posta un commento