martedì 11 agosto 2015

San Lorenzo


Oggi è San Lorenzo. Nella chiesetta il caldo soffocante è a tratti alleviato dal maestrale, che entrando con brevi folate cambia l'aria e rigenera lo spirito, insieme alla Parola del Vangelo, che ci racconta di un Dio che gradisce le offerte di chi dona con gioia.
Sul sentiero che conduce alla piccola chiesa in cima al colle, la più antica di Cagliari dopo quella di San Saturnino, si snoda la processione di chi ha deciso di sfidare il caldo torrido di questa prima decade di agosto per dare un segno di amore ad un santo forse trascurato. A parte per il collegamento alle stelle cadenti.
Tra passi lenti e grani di rosario, tra essenze profumate che salgono dalla "ramadura" di fiori di ogni colore, è un attimo arrivare alla vicina chiesa di Sant'Antonio, meglio conosciuta come Sant'Ignazio, dove i frati attendono l'arrivo del simulacro portato a spalle dai confratelli della Congregazione Mariana degli Artieri di San Michele. Un intreccio festoso di santi e di uomini che dialogano tra loro. Cielo e terra cantano insieme i "goccius" antichi, espressione di un popolo fedele e devoto, nella lingua degli avi.
Al mio fianco la voce di Clara, brasiliana di nascita ma cagliaritana di adozione, condivide con gioia la nostra canzone. La nostra vita.
Intanto dal pulpito francescano Monsignor Mario, Rettore della Chiesa di San Lorenzo e Canonico del Capitolo Metropolitano della Cattedrale di Cagliari, ci arricchisce di storia e tradizione, di fede e di preghiera, senza omettere di ringraziare chi, offrendo da giorni e nel silenzio il proprio lavoro a gloria di Dio e per la gioia dei fratelli, è rimasto sul colle ad accogliere il rientro della processione.
La sera avanza. Si rientra lassù, nella piccola chiesa in cima al colle, dove i pellegrini nel Medioevo ricevevano la benedizione prima di partire per un lungo viaggio pieno di insidie e pericoli, che li avrebbe portati nei luoghi dello spirito. Oggi siamo noi i novelli pellegrini. Chiediamo la benedizione del Padre prima di rientrare alle nostre case, prima di riprendere il nostro pellegrinaggio nel quotidiano. Anche questo pieno di insidie e pericoli, ma nella consapevolezza che Qualcuno, lassù, ci ama. Ci guarda con amore. Custodisce i nostri sogni. Attende le nostre piccole preghiere e offerte, purché fatte con la gioia nel cuore.
Buoncammino, notte di san Lorenzo. Notte di stelle cadenti.

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