lunedì 28 luglio 2014

La tela del corpo

Sono come una tela, su cui lascio che il tempo scriva la mia storia. Con mano imprecisa, le ore ricamano nuove visioni sull’ordito dei giorni che passano. Ogni giorno nuove tracce, segnate sulla pelle nella notte, quando la paura riposa. Percorsi di piccole rughe su cui scorrono le fatiche non dette.
E non avrò paura quando i confini del corpo muteranno nello spazio, quando il sorriso
si stempererà in uno sguardo sommesso ma ancora abitato dalla luce.
Non temerò quando la roccia segreta si sgretolerà piano piano, lasciando varchi di aria e togliendo forza al cammino.
Non piangerò quando i monti scivoleranno a valle, abbassando le altezze e riportando lo sguardo alla terra.
Mi innalzerò ancora di più verso il cielo con lo spirito fatto leggero, abbandonando man mano il visibile per esplorare con la forza e il coraggio dei ricordi quel futuro che viene incontro, ancora pieno di sorprese da offrire.

La tela screpolata del mio corpo sarà lo strato fecondo su cui vedrò finalmente brillare frutti saporiti, maturati nel tempo, attesi da sempre.

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