Una pagina bianca.
Tutta da riempire, di lettere, parole, punteggiature, spazi. E contenuti.
Perché non si vive di soli segni, per quanto belli e forbiti, convincenti ma
forse vuoti di senso.
In fondo, un po’
come nella vita.
Possiamo pure vestirci di segni esteriori, riempire i nostri bianchi giorni di parole e punteggiature. Possiamo usare i caratteri più eleganti e belli, evidenziandoli col grassetto. Ma, dire il vero, con pochi spazi per riflettere. Veramente pochi. E i contenuti vengono meno.
Possiamo pure vestirci di segni esteriori, riempire i nostri bianchi giorni di parole e punteggiature. Possiamo usare i caratteri più eleganti e belli, evidenziandoli col grassetto. Ma, dire il vero, con pochi spazi per riflettere. Veramente pochi. E i contenuti vengono meno.
In fondo, un po’ come nel mondo.
Lo riempiamo delle
nostre costruzioni, riempiamo dei nostri bei segni di cemento la terra,
scriviamo sopra la natura, e perché no, scriviamo pure sopra quella piccola
parola che è alla base della vita stessa. Perché i contenuti della natura,
quelle parole che hanno sostenuto e che continuano a sostenere la nostra
esistenza da un tempo incalcolabile, sono di colpo venuti meno.
Mani d’uomo hanno
voluto scriverci un punto e a capo.
Una pagina bianca.
Tutta da riempire.
Prima di tracciare
il prossimo segno, solleviamo per un attimo lo sguardo al Cielo.
Forse là troveremo
quei contenuti che ci faranno scrivere anche oggi qualcosa di speciale. Nella
Verità.
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