lunedì 4 agosto 2014

Tra desiderio e dono

Se desideriamo un abito, delle scarpe, o qualunque altra cosa da indossare, ci preoccupiamo di cercarlo della taglia giusta, lo proviamo perché sia adatto al nostro corpo, alla nostra persona.
Se desideriamo un’auto, una casa, o qualunque altro bene da acquistare, lo cerchiamo sulla base delle nostre possibilità economiche, o almeno così sarebbe prudente e corretto agire.
Ma non sempre i nostri desideri sono rivolti a beni di consumo: a quel punto le cose cambiano.
C’è il rischio, allora, che le aspettative messe in moto dal desiderio oltrepassino di gran lunga le reali possibilità. Succede che non siamo più in grado di riconoscere l’irragionevolezza di un desiderio volato troppo in là. Non riusciamo ad accettare di non essere soddisfatti nel nostro ipotetico bisogno.
C’è il rischio, allora, che ci si aggrappi ad un ipotetico diritto. E si arriva a pretendere, percorrendo ogni possibile strada, anche estrema, ciò che è solo un dono. Dono di Dio. Come nel caso di un figlio.
Oggi Gammy - bambino gemello affetto da sindrome di Down - è sceso giù dal cielo per dirci qualcosa di molto importante. La sua mamma ha accettato di prestare il suo grembo in affitto, a pagamento, per conto di una coppia australiana che, avendo saputo della sua malattia, ha deciso di prendere con sé soltanto la gemellina sana, lasciando quello “difettoso” al suo destino.
Questa terribile storia ha fatto il giro del mondo, sollevando una serie di problemi legati alla pratica sempre più diffusa di “ordinare” un figlio a pagamento, quando la coppia è impossibilitata ad averne.
Gammy, col suo piccolo bagaglio di sei mesi di vita, ha una grande missione da compiere: quella di insegnarci che un desiderio legittimo di maternità e paternità non può passare sopra la vita stessa di chi ti prepari ad accogliere in casa, fosse pure la migliore del mondo.
La bellezza di una casa è data dall’amore che vi regna, dal rispetto dell’altrui identità.
Gammy ha trovato poca accoglienza in chi avrebbe dovuto difenderlo e amarlo.

Ma grazie a lui, forse oggi qualcuno rifletterà. 

Nessun commento:

Posta un commento